Antonio Battei su Alberto Bevilacqua
Intervento dell’editore Battei in ricordo dell’amico Bevilacqua all’anteprima – film festival de “I Sapori del Giallo” per Parma Capitale della Cultura 2020+2021/Valparma e dintorni.
Agli atti dell’iniziativa tenutasi nei giorni 21, 22 e 23 Luglio 2021 a Castrignano, Parma, per omaggiare l’opera dell’autore parmense Alberto Bevilacqua, riportiamo un sunto dell’intervento di Antonio Battei editore in Parma.
“La poesia è registrazione rapidissima di momenti chiave della nostra esistenza. In ciò è pura, assoluta, non ha tempo di contaminarsi con nulla. Nemmeno con i nostri dubbi.”
E’ una cosa bella quella dell’amico Luigi Notari di riportare Alberto Bevilacqua a Castrignano e mettere a nudo la distratta Amministrazione Comunale di Parma dimentica, sia nel 2020 sia nel 2021, del grande intellettuale nato a Parma.
Il volantino/santino realizzato da Luigi propone tre fotografie di Alberto degli anni d’oro due delle quali mi vedono presente. Erano anni in cui la cultura, la letteratura, la poesia, i libri, strumenti principi della conoscenza, erano apprezzati e rispettati. Poi sono arrivati i computer, i tablet, i telefonini…la pandemia, il remoto, il webinar, il dad… contribuendo a non incrementare il costruito.
Alberto è un vincente, ha una vita ricca di successi di critica, di vendita di libri e di pubblico a vedere i suoi film… ma il successo economico crea invidie, gelosie, insomma si è “perdonati” d’essere scrittori, editori, pittori, artisti di gran vaglia ma essere anche ricchi no, questo è troppo.
E Alberto, nella piccola provincia di Parma, non ne è uscito indenne: “nemo profeta in patria” e la “patria” quando è composta da borghesi piccoli piccoli il gioco è fatto. Poi anche Alberto compie la sua parte con un carattere chiuso, freddo, politicamente di sinistra e non ne fa un mistero, basta leggere i suoi libri o vedere i suoi film.
A Parma, dei suoi grandi scrittori e giornalisti qui nati, solo Baldassarre Molossi (1927 – 2003) rimane nella terra natia così come il poeta Pierluigi Bacchini (1927 – 2014). Persino Renzo Pezzani (1898 – 1951) scappa da Parma e si rifugia a Torino. Pierluigi Bacchini interrompe gli studi della facoltà di medicina e, per lavorare, diventa informatore farmaceutico. Muore a Medesano: un gigante della poesia contemporanea ma riservato e schivo. E allora lui va bene non disturba i sonni degli invidiosi.
Ma andiamo con ordine.
Alberto Bevilacqua giornalista, scrittore, poeta, regista, sceneggiatore nasce a Parma nel ’34, emigra a Roma nel ’58 e lì muore nel 2013.
Il padre Mario sposa la mamma Giuseppina (Lisa) Cantadori (rimane incinta a 18 anni) quattro anni dopo la nascita di Alberto e dopo la nascita della sorella Anna.
Doveva essere un “rompiscatole” il padre Mario acrobata d’aereo amico di Balbo e la mamma Lisa sempre depressa in preda a mille malanni. Verrà curata persino con l’elettroshock e questo sarà un ricordo indelebile nella vita di Alberto. Nei primi anni ’50, dopo gli studi al Romagnosi e la laurea in giurisprudenza, inizia a collaborare con la “Gazzetta di Parma” grazie allo scrittore Mario Colombi Giudotti (marito di Isa Guastalla) e, nel 1955, pubblica la sua prima raccolta di racconti “La polvere sull’erba” apprezzata da Leonardo Sciascia, Pier Paolo Pasolini…
E mi fermo qui.
Dopo è un’infinita luminosa scia di successi, di premi, di riconoscimenti. I suoi libri vanno forte e scalano le classifiche delle vendite ma, come a Busseto i libri di Verdi si vendono poco, così a Parma i libri di Alberto non se ne vendono poi tanti. Viceversa chi vi parla ne vende tantissimi e sempre trova in lui tanta disponibilità: presenta libri, riviste da me pubblicate, disponibile anche a scrivere presentazioni e recensioni per il mio lavoro edotiriale. Ma non con tutti si apre: non si concede facilmente non è un “piacione”. Arriva a Parma con autista e assistente, entrambi dipendenti della Mondadori, e l’assistente controlla se al “Maxim” la camera sia confortevole.
Ama le donne: fedifrago come il padre… e la moglie Marianna Bucchich (da me pubblicata) ne paga le conseguenze…
Siamo alle montagne russe: nel ’95 accusato d’essere il mostro di Firenze… nel 2002 segnalato al Premio Nobel per la Letteratura… nel 1992 Medaglia d’Oro del Comune di Parma ricevuta con me nel medesimo giorno… Giorgio Napolitano lo nomina Cavaliere… ma a sei anni e mezzo, mentre prende il sole nudo sulla battigia del Po, una donna con due enormi cagnacci lo violenta… confesserà lui…
Libri tradotti e film proiettati in tutto il mondo: è un gigante trascurato da sordi nani parmigiani nonostante abbia celebrato Parma scrostandola da un provincialismo deleterio.
Ma non tutti i nani sono sordi e distratti, ve n’è uno nato dalla fantasia di un autore “patafisico” (direbbe Alessandro Bosi): “Villa il nano” qui rappresentato dal suo ideatore Tacete. Dice di lui Paolo Conte: “I suoi scritti raggiungono Savinio”. E vi par poco?
Antonio Battei